Una Gioia che sa di eterno
Umanamente parlando, Francesco non ha vissuto una vita facile: ha subito importanti sconfitte in battaglia, ha vissuto lunghi periodi di prigionia che l’hanno portato ad ammalarsi, ha visto fallire tutti i suoi grandi progetti. Anche dopo la conversione, le cose non sono andate meglio: lo stato della sua salute è sempre stato più precario, ha vissuto una vita tutto sommato breve, ed ha dovuto gestire con grande sofferenza forti tensioni con suoi confratelli. Insomma, avrebbe avuto di che lamentarsi con Dio e con il mondo, ne avrebbe avuto tutte le ragioni.
Che strano, eppure il santo d’Assisi viene ricordato come il giullare di Dio, come colui che cantava le ” laudi del Signore”; infatti ciò che con più forza s’impone alla mente di tutti è la sua disarmante gioia e il suo spirito di lode continua. Penso sia questo il motivo per cui, dopo circa 800 anni, questo piccolo uomo custodisce intatto il suo fascino, e lo fa anche tra coloro che si dichiarano non credenti o appartenenti ad altre confessioni religiose.
Ciò che intriga, affascina, stupisce, interroga, provoca chiunque si avvicini alla sua storia non è la sua scelta radicale di vita che lo ha portato a vivere in completa povertà, quanto un’umanità tutto sommato provata e ferita, che si mostrava nel suo massimo splendore, divenendo espressione trasfigurata di una Gioia e di una Bellezza che non provenivano da sé, e in cui Francesco trovò il principio e il fine della sua umana esistenza. É in quello spirito di lode esultante e di eterno ringraziamento che ha regalato alla storia Il cantico delle creature, in cui fa un’altra cosa umanamente incomprensibile, lodare Dio per “sora nostra morte corporale”.
Sì, penso sia proprio questo il segreto di Francesco che tanto affascina, sia questo il messaggio più profondo che ci ha lasciato, cioè quello di rinunciare a passare una vita fatta di “giustificate” lamentele, preferendole una veramente vissuta, assaporando con gioia ogni istante, così da rendere ogni momento un’esperienza autentica, così da rendere la vita un’esperienza da Dio!
(Matteo Ognissanti)