Seduto su una roccia contemplavo
Seduto su una roccia contemplavo
il mutamento del mare,
mi chiedevo se quel movimento venisse creato
affinché attirasse le attenzioni del cielo.Il suo moto ondoso si abbatteva con forza sulle rocce
creando dei sonori assordanti,
la sua forza esaltava la danza del vento
che con dolcezza accarezzava il corpo.
All’orizzonte questo tumulto univa le estremità del mare e del cielo fondendosi in un’unica barriera di un azzurro cobalto
che si ergeva all’infinito.
Tra un’insenatura un fiore, fiero della sua altezza, sfidava il vento danzando goffamente quasi a prendersi gioco della sua forza.
Per un attimo i miei pensieri sono stati catturati
dalla magia dei suoi colori.
Lo guardavo con ammirazione,
mentre si lasciava cullare
abbracciato dal calore del sole.
Esitavo, ma non riuscivo a non sperare,
mi sentivo cullato con tenerezza
meditando sull’estasi della gioia,
così ho spalancato le braccia,
ho alzato lo sguardo per contemplare
la bellezza del sole
ed ho fatto un salto per raggiungere la felicità.
(Antonio Liseno)