Eulabeia
Dal greco antico impariamo questa parola, tradotta con “pietà” (in Ebrei 5, 7 con: “pieno abbandono”).Viene da eu-, che significa “bene”, e “lambano”, che significa “prendere, afferrare, ricevere”.
Che bella espressione!
I nostri antichi sapienti ci hanno trasferito la consapevolezza che abbiamo sempre l’opzione di PRENDERE BENE o di PRENDERE MALE la nostra vita.
Non importa allora se quello che abbiamo davanti è un dovere faticoso da affrontare o un piacevole momento da gustare con leggerezza: abbiamo sempre la possibilità di prendere male o di prendere bene ciò che ci è “dato” da vivere. Abbiamo sempre la possibilità di aprire o chiudere il cuore, di prendere bene ogni cosa o di prender male ogni cosa! Anche i miei figli o i miei genitori, il mio lavoro, il mio stato di salute, i colleghi, la città…
Oggi voglio prendere bene la giornata che ho davanti, le persone che incontrerò, i compiti che dovrò svolgere, i fastidi che dovrò sopportare, ma anche le gioie e i piaceri che avrò da gustare…
Oggi voglio prendere bene tutta la mia vita, cominciando proprio da questo QUI e ORA in cui mi trovo.
Certo che, nel momento in cui benedico ciò che vivo, “prendendolo bene”, mi lascio raggiungere da quella Benedizione che “afferrandomi saldamente (bene) nel bene” si mostra come il Bene stesso al fondo/origine del mio essere.
E’ così che la mia “pietà” permette a Dio di “esaudire” il mio desiderio di bene!
Già qui e ora.
(Mimmo Armiento)
#lafelicitaeunascelta